
Questa pagina è dedicata ad accogliere le testimonianze di chi ha abbracciato una dieta cruelty free
Alessandro Gallo – atleta vegano
Oggi cedo la parola ad Alessandro, un atleta amatoriale, che ci spiega da cosa è stato spinto ad adottare una scelta veg, quali difficoltà ha incontrato e come l’alimentazione a base vegetale abbia avuto ripercussioni sui suoi allenamenti!
Buongiorno a tutti e grazie Elena per concedermi quest’opportunità molto importante: avrò il piacere di portare una testimonianza personale sul mio percorso e su cos’ho provato personalmente, da atleta amatoriale, eliminando i prodotti di origine animale.
Atleta in quanto mi alleno 6 volte a settimana, per almeno un’ora al giorno. Le sessioni di allenamento sono composte da una parte di pesistica, con una piccola home gym (dato che le palestre non sono aperte), e una parte di cardio dove mi dedico alla corsa per almeno 5 chilometri.
E tutto questo, oggi, avviene senza una dieta che includa prodotti animali.
Si, perché prima di un anno e qualche mese fa, non ho mai preso in considerazione l’idea di intraprendere uno stile di vita plant based. Infatti ero solito consumare il pasto post-workout con il classico petto di pollo, convinto mi desse tutti i benefici di cui necessitavo.
Ero totalmente ignaro dell’impatto che l’allevamento, per la produzione del pezzo di carne sul mio piatto, avesse sull’ambiente e sulle condizioni di vita degli stessi animali: parlo del sovraffollamento degli spazi in cui crescono, della somministrazione costante di antibiotici e dell’ingrandimento sproporzionato del petto del singolo animale, tramite la selezione genetica e la somministrazione di appositi mangimi.
Un bellissimo giorno, che ricordo ancora, era il 20 Novembre 2019, scoprendomi non soddisfatto della performance che ricevevo dall’alimentazione, e dopo aver scoperto l’esistenza di atleti veg, ho fatto una semplice prova: ho deciso di eliminare solo la carne e il pesce, dalla mia dieta.
Ho pensato “faccio una prova: mi concedo una settimana. Se mi trovo male torno a mangiare come prima”. Vi dirò che i primi due/tre giorni sono stati piuttosto strani: essendo abituato a consumare sempre prodotti animali dopo l’allenamento, il fatto di mangiare dei fagioli mi fece sentire un po’ spaesato.
Infine tutto è andato alla grande: già passando ad uno stile di vita vegetariano mi sentivo molto meno appesantito, più lucido e molto energico durante gli allenamenti. Piano piano, con l’avanzare dei giorni, la massa grassa era diminuita ed aveva lasciato spazio ad una discreta quantità di muscolo.
C’era ancora un problema però: i latticini. Il fatto di non nutrirmi più di carne mi faceva sentire in qualche modo giustificato dal farne incetta perché “l’animale mica viene ucciso per ricavarne bistecche, ma solo munto, quindi non gli provoco sofferenza”. E infatti era di prassi il consumo di prodotti contenenti uova, latte e burro.
A maggio 2020 però, dopo aver visto cosa in realtà si cela dietro la loro produzione e i danni che anche i latticini provocano sull’ambiente, sono arrivato alla decisione di toglierli e passare ad uno stile di vita vegano.
Non vi nascondo che avevo un po’ di timore, perché se fino a quel momento i latticini erano stati parte integrante dei miei pasti, come avrei fatto da lì in avanti?
Ad oggi posso affermare di essermi fatto tanti pensieri per niente.
La sostituzione del latte normale con quelli vegetali (cocco, soia, riso, ecc.) non è stata assolutamente difficile, e anzi, mi ha giovato moltissimo. Oltre ad essere più buoni, questi sono molto leggeri e mi hanno facilitato nella digestione, che prima avveniva con non poca difficoltà.
Oltre a questo, gli allenamenti, rispetto al periodo vegetariano, erano aumentati notevolmente: avevo tanta più energia e la performance ha subìto un netto miglioramento. Sono addirittura arrivato a correre una *mezza maratona (21 km).
Arrivato a febbraio 2021, sanissimo dopo 9 mesi senza carne, pesce e derivati posso assicurarvi che sono nella migliore delle forme, senza avvertire carenze di vario tipo.
Se solo avessi scelto prima questo stile di vita mi avrebbe dato più energie, avrebbe preservato al meglio la massa magra a discapito di quella grassa e avrei attuato in anticipo tutte quelle misure con cui abbassare la probabilità di avere le arterie ostruite dal colesterolo in futuro. Ma meglio tardi che mai!
Come accennavo qualche paragrafo più su, una buona dose d’ispirazione che mi ha fatto passare progressivamente da un’alimentazione “tradizionale” a quella vegana l’ho trovata in molti atleti professionisti di alto livello che negli ultimi anni hanno dichiarato di seguire una dieta vegetale.
Alcuni di questi sportivi (la lista effettiva è molto più lunga) sono:
- Lewis Hamilton, pilota di Formula 1 che di recente ha vinto il suo settimo mondiale (il quarto di fila); dichiara apertamente di seguire una dieta vegana da tre anni e di sentirsi meglio che mai;
- Le sorelle Venus e Serena Williams, due sorelle tenniste che hanno affermato di seguire un’alimentazione vegana. Venus ha inoltre dichiarato, dopo aver contratto una malattia autoimmune debilitante, di aver puntato tutto su quello che metteva in tavola aggiungendo “ha letteralmente cambiato la mia vita”;
- Patrick Baboumian: uno degli strongman più forti al mondo che nel 2015 ha stabilito il record di sollevamento, e trasporto per dieci metri, di 560 kg;
- Per ultimo, ma non meno importante, il nostro Mirco Bergamasco: giocatore di rugby della nazionale italiana alto quasi 180 cm x 85 kg, e che sembra tutt’altro che deperito.
Prima di addentrarmi in questo mondo, non appena scoprii l’esistenza di sportivi che non includevano prodotti animali nella loro dieta, mi domandai come facessero gli atleti sopra elencati ad avere prestazioni così elevate e a vincere competizioni stabilendo anche nuovi record, nonostante la loro alimentazione… solo documentandomi ulteriormente capii che questi atleti consideravano la loro alimentazione proprio un punto di forza e il fatto di escludere i prodotti di origine animale era per loro un vantaggio.
Così un giorno ho provato pure io a fare come loro, prendendoli solo d’esempio; poi l’iter l’avete già letto.
Inizialmente però mi erano sorti alcuni dubbi riguardo a certi nutrienti che avevo paura di non riuscire ad assumere o, se fossi stato in grado di farlo, che non fossero di qualità. Questi erano: proteine, ferro e grassi.
- Proteine
Le proteine sono fondamentali nell’alimentazione di chiunque, in particolare dello sportivo in quanto costituiscono e mantengono i nostri tessuti, incluso quello muscolare.
Avendo sempre pensato che la principale fonte di proteine della mia alimentazione fosse la carne, non avevo chissà quali idee su dove poterle trovare nel mondo vegetale; infatti mai avrei pensato che numerose quantità si potessero trovare nei legumi come ad esempio fagioli, ceci e lenticchie.
Abituato a cercare nel reparto macelleria le fonti proteiche, all’inizio fu strano guardare sullo scaffale dei legumi, dove per altro ho trovato una più grande varietà di fonti e con proprietà nutrizionali migliori rispetto alla carne.
Nei legumi infatti possiamo trovarne in quantità percentuali che toccano perfino i 20-25g su 100 di prodotto; alcune altre fonti di proteine sono i cereali come farro, quinoa e ultimi, ma non meno importanti, i derivati della soia come tofu e tempeh.
Come vedete, e potete constatarlo anche voi personalmente quando andrete al supermercato o al negozio di alimentari la prossima volta, le fonti proteiche non mancano e anzi sono ben presenti nel panorama veg.
- Ferro
Il ferro invece è un minerale ed è indispensabile per la nostra salute perché svolge molte funzioni all’interno del corpo umano.
È un componente di numerose proteine tra cui l’emoglobina e la mioglobina che sono indispensabili per il trasporto e l’utilizzo dell’ossigeno che, come potete immaginare, è indispensabile per chiunque, per gli sportivi in particolare.
Anche qui il dubbio sorgeva su come avrei fatto ad assumere una corretta quantità di ferro giornaliera, visto e considerato che mai avrei smesso di mangiare carne, storico alimento ricco di ferro, specialmente quella rossa.
Riguardo l’assunzione di ferro, essendo associato principalmente a carni rosse e fegato si corre il rischio di incappare nel pregiudizio secondo cui i vegani non sappiano come assumerlo; in realtà alimenti ricchi di questo minerale sono, per esempio, le verdure a foglia verde. Solo per citarne alcune: broccoli, cavoli, cavolfiore, cime di rapa e rucola.
Il fabbisogno giornaliero medio di ferro (14 mg) viene abbondantemente coperto grazie alla grande biodisponibilità presente appunto in queste verdure, come anche nei cereali integrali e nei legumi; che come abbiamo visto sono alimenti molto abbondanti nella dieta vegana.
3. Grassi
Non vi nascondo che a parlare di questo macronutriente mi viene un po’ da ridere perché quasi due anni fa, forte della mia convinzione che in una dieta a base vegetale non esistessero queste fonti, e che fossero presenti solo nelle carni, ero portato a pensare al fatto che i vegani fossero magri come scheletri proprio perché non assumono grassi.
Tornando più seriamente a noi: quando ho iniziato questo percorso non mi sarebbe passato nemmeno per l’anticamera del cervello il pensiero che fonti di grassi vegetali esistessero e fossero ben presenti.
Qualche esempio di alimenti contenenti grassi, non provenienti da animali, sono: l’avocado e la frutta secca (noci, mandorle e arachidi). Non dimentichiamo poi gli oli e i vari semi come quelli di sesamo, chia, lino e canapa.
I grassi ci servono per apportare non solo energia (infatti apportano 9 kcal per 100 grammi, contro le 4 dei carboidrati e delle proteine), ma anche per apportare delle vitamine liposolubili e grassi strutturali, costituenti delle cellule e di altre strutture organiche.
Inoltre, cosa molto importante, nei giorni del cheat day (in italiano “sgarro”), che è fondamentale per una buona fetta di atleti, molti degli alimenti che costituiscono questo pasto fuori dieta, contengono una buona percentuale di grassi, a volte non sani, ma che ogni tanto non guastano. Anzi, sono utili a livello psicologico per non far subire un crollo emotivo, e fisico, alla persona stessa.
In conclusione
Come avete letto, dall’alimentazione vegana si possono trarre grandi benefici; se io sono arrivato ad avere performance di gran lunga migliori potete farcela benissimo anche voi.
A volte la fatica sta solo nel fare quel piccolo passo in avanti dalla linea di partenza.
Ringrazio di nuovo Elena per avermi concesso lo spazio e ringrazio soprattutto voi per avermi prestato attenzione. Lasciate un commento su cosa ne pensate e non dimenticatevi di iscrivervi al blog per rimanere sempre aggiornati sull’uscita di nuovi post.
Alessandro
*competizione non ufficiale: l’autore del post ha corso la distanza da solo e in autonomia.