Il caffè è una bevanda di origini antiche, che oggi è diventata uno dei simboli dell’italianità e parte integrante del nostro vivere quotidiano. La “pausa caffè” è la modalità più diffusa per concedersi un break e “vedersi per un caffè” è il pretesto per molti incontri! Al di là del gusto inconfondibile e del potere di ricarica che attribuiamo al caffè, sono numerose le proprietà di questa bevande, alcune positive altre meno, che hanno un impatto sulla nostra salute. Ma perché il caffè assume particolare interesse nell’ambito di un regime vegano? In questo articolo ti invito ad esplorare alcune caratteristiche del caffè , in relazione ai nutrienti che contiene e alla sua interazione con gli alimenti.
Composti fenolici e flavonoidi
Il caffè è ricco di composti fenolici, che rappresentano un gruppo molto vasto e variegato di fitocomposti. La loro migliore qualità (ad oggi nota) consiste nel loro potere antiossidante, l’assunzione di alimenti e bevande ricche di composti fenolici è infatti stata associata ad un incremento della capacità antiossidante nel plasma. Ai composti fenolici è stato inoltre riconosciuto un ruolo da protagonisti nell’offrirci protezione dall’insorgere di malattie tumorali.
Il caffè contiene, inoltre, preziosi flavonoidi: le catechine (della categorie dei flavanoli). Si tratta di fitocomposti con potere antiossidante, che agiscono principalmente lungo l’apparato digerente ostacolando la formazione e l’azione dei radicali liberi. Negli anni ai fitocomposti sono stati riconosciuti ruoli di sempre maggior rilievo: proprietà cardioprotettive, anticancerogene, di supporto all’intero sistema vascolare e attività antivirale. I flavonoidi agiscono anche chelando gli ioni metallici (tra cui il Ferro), ossia contrastando l’assorbimento di elementi coinvolti nella formazione dei radicali liberi.
Proprio quest’ultima caratteristica rende il caffè di particolare interesse nell’ambito di un’alimentazione vegan.
Assorbimento del Ferro
Nei precedenti articoli ti ho già presentato le peculiarità (e i vantaggi) del Ferro presente negli alimenti vegetali. In estrema sintesi, il Ferro contenuto nei prodotti vegetali è Ferro non-eme, che deve trovarsi in forma solubile per poter essere assorbito. Esistono fattori che ne riducono la solubilità, quindi che ne ostacolano l’assorbimento, tra questi vi è anche il caffè. Il caffè è tra i più potenti inibitori dell’assorbimento del Ferro non-eme.
Assorbimento del Calcio
Il Calcio è un nutriente di fondamentale importanza e come abbiamo già letto nell’articolo dedicato al Calcio, una dieta vegana equilibrata è un regime ideale per soddisfare facilmente il fabbisogno di questo minerale (ampiamente presente e altamente biodisponibile nel mondo vegetale).
Il caffè, principalmente a causa dei tannini in esso contenuti, è considerato uno dei cosiddetti Calcium Robbers, ossia “ladri del calcio”. Gli studiosi Americani hanno identificato con questa denominazione alcuni elementi (il primo sono le proteine di origine animale) in grado di sequestrare il Calcio da noi ingerito, rendendolo non assimilabile e quindi non utilizzabile dal nostro organismo.
Antivitamine
Le antivitamine sono composti che ostacolano l’assorbimento delle vitamine. Tra questi la tiaminasi, un enzima contenuto nel caffè, può inibire l’assorbimento della tiamina (vitamina B1).
Gravidanza
Perché evitare il caffè in gravidanza e allattamento? Beh non solo per evitare che sottragga preziosi nutrenti (quali Ferro e Calcio) in un momento di fabbisogno particolarmente elevato, ma anche perché gli alcaloidi in esso contenuti raggiungono il circolo sanguigno e sono escreti con il latte in quantità non trascurabili.
QUINDI?!?
Dobbiamo quindi rinunciare al caffè?? No, non sembra proprio necessario. Nell’ambito di una dieta vegana (ma non solo!!) risulta però utile assumerlo senza esagerare e possibilmente lontano dai pasti ricchi di nutrienti preziosi, come Ferro e Calcio per evitarne perdite!
L’unico caffè da non portare mai in tavola è il KOPI LUWAK. Questo caffè è prodotto a partire dalle bacche mangiate e poi defecate (digerite solo in parte) dalle civette delle palme, piccoli mammiferi presenti soprattutto nell’Asia Sud Orientale, che vengono spesso imprigionati e cresciuti in gabbia per ottenere l’ingrediente primario di questa discutibile bevanda…
Esclusa quindi quest’ultima “varietà”, buona pausa caffè a tutti, senza esagerare!
Ottimo questo articolo che fa chiarezza sulla questione caffè sì o no. Per quanto riguarda il caffè KOPI LUWAK, ho, ahimè, potuto vedere dal vivo la sofferenza di quei mammiferi nelle gabbie in un viaggio in Indonesia. Grazie per averne parlato e portato a conoscenza.
CIAO!
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